Per entrare in maniera viva a far parte del clan dei Pitagorici dobbiamo, per forza di cose, prendere confidenza con i numeri figurati perché i Pitagorici credevano che tutto fosse riconducibile ai numeri, che i numeri, cioè, fossero la sostanza di tutte le cose.!
Le schede in allegato sono tratte dalla rivista "La vita scolastica"
Le pareti della nostra aula sono sparite, gli alunni della nostra classe si trovano in un grande prato e scorgono sotto un albero un signore anziano, di bell'aspetto, distinto e serio: ha una lunga barba bianca, come i capelli che gli arrivano quasi alle spalle. Veste con una tunica bianca che gli tocca i piedi... Sta disegnando su fogli che non sono di carta, ma di papiro. Si accorge dei suoi visitatori e si presenta: Mi chiamo Pitagora,sono un matematico dell'antichità".
"Pitagora? Accipicchia, il più grande matematico di tutti i tempi, quello della tavola pitagorica!"
"Voi siete arrivati qua dai tempi moderni, dal 2019? E conoscete ancora la mia tavola?".
"Ciò che imparano i bambini nelle scuole è stato scoperto da persone che hanno tanto studiato, lottato per comprendere bene quello che oggi è chiaro. I matematici del passato hanno anche sbagliato, hanno avuto dubbi e incertezze.
E per raggiungere i traguardi hanno messo volontà e passione, ma non si sono arresi. Non è fantastico che ancora oggi i ragazzi studino la tavola pitagorica che è stata inventata dai matematici 2500 anni fa?"
Per entrare in maniera viva a far parte del clan dei Pitagorici dobbiamo, per forza di cose, prendere confidenza con i numeri perché i Pitagorici credevano che tutto fosse riconducibile ai numeri, che i numeri, cioè, fossero la sostanza di tutte le cose.
Li immaginavano come corpuscoli unitari a cui attribuivano esistenza fisica. Probabilmente anche i nostri alunni hanno in mente immagini del numero riconducibili a qualche cosa di tangibile, di fisico, dotato di un'esistenza reale, noi stessi abbiamo per tanto tempo tentato di far conoscere il numero grazie oggetti che i bambini potessero toccare e per rappresentarli abbiamo utilizzato sassi, conchiglie, pezzetti di legno... Grazie a questo "essere materiale" del numero possiamo, come facevano i Pitagorici, interessarci ai numeri figurati, cioè a particolari disposizioni regolari di forma geometrica.
Invitiamo i nostri alunni a risolvere la situazione problematica nel riquadro qui sotto.
Suggeriamo a quei bambini che non riescono a risolvere il problema di realizzare concretamente le figure. Prendiamo i fogli di carta da lucido colorati, le forbici e il filo da pesca e prepariamo i nostri "numeri figurati piani". Dopo aver realizzato quelli rappresentati nelle figure relative al testo del problema, chiediamo di rispondere alle domande:
· quante unità sono raffigurate in ogni lato della figura?
· quanti angoli caratterizzano la figura?
Probabilmente non avranno difficoltà à rispondere alla prima domanda, nel primo caso le unità per lato sono due e nel secondo caso sono tre, ma forse potrebbero incontrare difficoltà a rispondere alla seconda.
Invitiamoli a fare uno sforzo di immaginazione e a individuare gli angoli, ma se non ce la fanno disegniamo insieme a loro riprendendo le immagini già proposte.
Meraviglioso, un lavoro che permette alte competenze su più orizzonti. Un laboratorio che sperimenta la matematica come disciplina divertente e coinvolgente. Complimenti!
RispondiEliminamaestra Silvana